Davide
Matrisciano - Libidal (La Cellula Records / Maxsound)
“Ogni canzone
di questa trilogia punta verso un obiettivo, e sta all’ascoltatore capire di
quale obiettivo si tratti” – Davide Matrisciano
INFO TRILOGIA “LIBIDAL”
Cd 1 Canzoni
antidolorifiche
Cd 2 Canzoni antidepressive
Cd 3 Canzoni antistaminiche
https://open.spotify.com/intl-it/album/106mg590Veq343oEpaJbTy?si=LWjvOY_zSbamuTng06arjw
https://open.spotify.com/intl-it/album/4KY9UlcyxAO8oZ7ymgEavI?si=wttRCScMQ-CIqRLQbaLbZQ
https://open.spotify.com/album/3aC8AY10kLdsAVY2co8eYS?si=IsXrGWywTgmZ0EGtc-1JtQ
Questa trilogia – in arrivo dopo un silenzio di
cinque anni dall’album “Buona Visione” – è un viaggio introspettivo che
abbraccia momenti di vita vissuta dall’artista soprattutto nell’adolescenza e
post-adolescenza (Dr. Salamandra, Il trasferimento del ‘91, Libidal, Terrore
per adulti, ecc.), ma non solo.
C’è spazio per fatti di cronaca che hanno nel
tempo colpito particolarmente la sua sensibilità (I graffi di Silvestro, Siamo
tre bambine, Battito con finale a sorpresa), storie completamente inventate su
sfondi a volte cruenti (Calicantus, Centro Calzature) e a volte satirici nei
confronti della politica e della società odierna (Craxi Mania, Heather Parisi,
Manifesti per ottimisti), mere riflessioni sulla natura umana/disumana (Il
cannibalismo è positivo, in cui si intende un cannibalismo di tipo intellettuale,
atto a migliorare il prossimo con saggezza e giusti insegnamenti; il brano è
implicitamente anche un omaggio a Pasolini e in particolare al suo film
“Uccellacci e uccellini”).
Il titolo della trilogia (anche titolo di una
delle canzoni) è un acronimo che comprende le iniziali dei nomi dell’artista e
dei suoi genitori, quindi un palese omaggio alla sua famiglia che rappresenta
per lui il nucleo del tutto (nella vita e nell’arte).
Il progetto ha avuto una gestazione di circa 6
anni (a partire dalla composizione dei brani fino ad arrivare alla chiusura
totale del prodotto), e inizialmente era stato pensato come una trilogia da far
uscire in tre volumi separati; la successiva e definitiva scelta coraggiosa (o
irresponsabile) di far uscire i tre album in un sol colpo è poi derivata dalla
veemenza dell’autore di avere già il campo libero per successivi progetti.
Inoltre, tale progetto ha rappresentato per l’artista la chiusura di un
capitolo importante inerente il suo passato, sia permettendogli di utilizzare il
meglio di molto materiale musicale e testuale sedimentato nel corso di oltre
vent’anni (mischiato a materiale nuovo di zecca) sia dandogli l’opportunità di
trattare nei testi tutti i fatti del suo passato remoto per lui essenziali, che
l’hanno accompagnato e continuano ad accompagnarlo durante il suo cammino, in
ambito familiare ma anche di cronaca.
Le influenze musicali sono volutamente e
strettamente anni ‘80, e toccano soprattutto i filoni synth pop e new wave. La
scelta dei suoni durante la fase degli arrangiamenti, da parte di Matrisciano,
è stata maniacale, pur di avvicinarsi il più possibile al mondo sonoro di
quegli anni.
La trilogia è stata mixata e masterizzata da Max
Carola, noto ingegnere del suono con all’attivo svariate collaborazioni illustri,
come: Zucchero, Franco Battiato, Aerosmith, Roxette, Simple Minds, ecc.).
Le foto di copertina sono state realizzate dalla
fotografa Angela Sodano, mentre la parte grafica è stata curata dal grafico e
artista visivo Alessandro Palmigiani, che per espressa richiesta di Matrisciano
ha utilizzato, per l’interno dei libretti degli album, soltanto foto estratte
dagli album di famiglia di quest’ultimo in omaggio alla propria famiglia e alle
proprie radici.
Il singolo apripista è “29 luglio”, con la
featuring di Johnson Righeira. Il brano è strettamente autobiografico, a
partire dal titolo (trattasi infatti del giorno e del mese di nascita
dell’artista), in uscita …
Il videoclip del singolo vede alla regia Alfonso
Alfieri, noto per le passate collaborazioni con artisti rinomati, quali:
Peppino Di Capri, Il Giardino dei semplici, Nello Daniele, Luca Dirisio, ecc.
La trilogia esce il 29 novembre per La
Cellula/MaxSound, distribuito in formato fisico in tutti i negozi da
Audioglobe. In formato digitale uscirà su tutte le piattaforme e in tre
appuntamenti il 6 dicembre, il 13 dicembre e il 20 dicembre.
Nel brano “La Biennale di Venezia” è presente ai
synth Vittorio De Scalzi (storico fondatore dei New Trolls venuto a mancare nel
2022), mentre nel brano “La canzone della musicassetta” è presente al basso
elettrico Piero Montanari (storico bassista e compositore venuto a mancare nel
2023: Pino Daniele, Flavio Giurato, Claudio Baglioni, Romano Mussolini, Tito
Schioa Jr, Renzo Arbore, Luca Barbarossa, Little Tony, ecc.). Si tratta, per
entrambi, delle ultime registrazioni in assoluto, e questo rappresenta
certamente un ulteriore valore aggiunto all’opera di Matrisciano.
Intervista
I brani sono stati scritti tra il 2019 e il 2024? Se sì, di
fatto stiamo parlando di periodo covid in pieno… e quanto ha inciso questo
periodo nella realizzazione del disco?
La scrittura dei brani è avvenuta tra il 2018 e il 2021. La
prima cosa che ho fatto è stato selezionare il meglio del materiale che avevo
accumulato nel corso di tanti anni, per quanto concerne sia i testi che le
musiche; poi a questo vecchio materiale ho affiancato idee nuove di zecca, e
infine ho raggruppato i vari pezzi nelle singole canzoni in modo molto
minuzioso. Questo modus operandi riguarda circa l’80% delle canzoni, mentre per
le restanti ho scritto tutto da zero, e in soli tre casi avvalendomi invece
della preziosa collaborazione di miei carissimi amici e valenti cantautori:
Saughelli (sua la musica di “Stroboscera”), Zorama (sua la musica di “Terrore
per adulti”) e Aldo Granese (suo il testo di “Autostoppiste”).
Nella realizzazione dei brani parti dai testi e poi arriva
tutta la parte sonora ed arrangiamenti o dipende dal brano?
Per ogni brano adotto tecniche diverse, in base soprattutto
all’ispirazione. Diverse volte mi è capitato, ad esempio, di partire da un
titolo. Riguardo invece gli arrangiamenti, poche volte mi succede di
immaginarmeli già in fase compositiva.
Il brano “Terrore per adulti” all’inizio fa subito venire in
mente l’attacco del famosissimo “Smalltown boy” dei Bronski Beat: è una sorta
di tributo alla band?
In realtà di richiami ce ne sono anche altri, sparsi nella
trilogia, ma lascio agli ascoltatori scoprirli. No, non parlarerei di omaggio
(pur apprezzando molto questa band), ma di lucida e appassionata citazione.
Inoltre, sottolineo che questo brano è tra quelli strettamente autobiografici,
e al suo interno ho voluto anche ricordare un tragico episodio - rimasto
indelebile nella mia memoria da allora - avvenuto nel novembre del 1993 a
Cicciano (NA), ovvero l’esplosione dovuta a una fuga di gas, nei pressi di un
asilo nido, che provocò la morte di due bambine di tre anni che lo
frequentavano.
Tutto il disco ha sonorità molto anni ‘80, e Depeche Mode e
Human League sono in particolare quelli che mi sembrano più ricorrenti:
sbaglio?
È vero, questi due gruppi sono molto probabilmente quelli che
sono maggiormente presenti, sempre in termini di citazioni (come già detto
nella precedente risposta). L’intera trilogia è intrisa di quegli anni, e
proprio per questo motivo la scelta di ogni singolo suono è stata maniacale, e
non ce n’è uno che non provenga da strumenti di quegli anni.
Per ulteriori info: http://www.davidematrisciano.net
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